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Terapia antipiastrinica ponte con Cangrelor in pazienti che si devono sottoporre a chirurgia cardiaca


Le tienopiridine sono tra i farmaci più prescritti, ma il loro utilizzo può essere complicato da un bisogno non-programmato di intervento chirurgico.
Nonostante un aumento del rischio di trombosi, le linee guida raccomandano di interrompere le tienopiridine 5-7 giorni prima dell’intervento per minimizzare il sanguinamento.

Uno studio ha valutato l’uso di Cangrelor, un inibitore reversible piastrinico P2Y(12) per via endovenosa come terapia ponte per i pazienti trattati con tienopiridine fino all’intervento chirurgico di bypass aorto-coronarico ( CABG ).

Lo studio prospettico, randomizzato, placebo-controllato, in doppio cieco, e multicentrico ha coinvolto 210 pazienti con sindrome coronarica acuta o trattati con uno stent coronarico e in trattamento con una tienopiridina, e in attesa di un intervento di bypass aorto-coronarico.

I pazienti sono stati assegnati a ricevere Cangrelor oppure placebo dopo una fase iniziale in aperto di definizione del dosaggio ( n=11 ).

I trattamenti con tienopiridine sono stati interrotti e ai pazienti è stato somministrato Cangrelor oppure placebo per almeno 48 ore, con interruzione del trattamento da 1 a 6 ore prima dell’intervento chirurgico.

L’endpoint rimario di efficacia era la reattività piastrinica ( misurata in unità di reazione P2Y(12) [ PRU ] ), con valutazione giornaliera.
Il principale endpoint di sicurezza era il sanguinamento eccessivo legato all’intervento chirurgico di bypass coronarico.

La dose di Cangrelor determinata in 10 pazienti nella fase in aperto è stata di 0.75 mcg/kg per minuto.

Nella fase randomizzata, una maggiore proporzione di pazienti trattati con Cangrelor ha mostrato bassi livelli di reattività piastrinica nell’intero periodo di trattamento rispetto a quelli del gruppo placebo ( endpoint primario, PRU inferiore a 240; 98.8% ( 83 su 84) vs 19.0% ( 16 su 84 ); rischio relativo [ RR ], 5.2; P inferiore a 0.001 ).

Un sanguinamento eccessivo legato all’intervento chirurgico di bypass coronarico è stato osservato nel 11.8% ( 12 su 102 ) contro il 10.4% ( 10 su 96 ) dei pazienti dei gruppi Cangrelor e placebo, rispettivamente ( RR=1.1; P=0.763 ).

Non sono emerse differenze significative nel sanguinamento maggiore prima della chirurgia, benché episodi di sanguinamento minore siano risultati più numerosi con Cangrelor.

In conclusione, tra pazienti che interrompono la terapia con tienopiridina prima di un intervento di chirurgia cardiaca, l’uso di Cangrelor rispetto a placebo ha portato a un maggior tasso di mantenimento della inibizione piastrinica. ( Xagena2012 )

Angiolillo DJ et al, JAMA 2012; 307: 265-274

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